Omelia_ 8 dicembre_ IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE

Nel nostro cammino di Avvento, ci avviciniamo alla figura di Maria concepita senza peccato originale per essere la Madre del Signore come dice la lettura del Vangelo di S. Luca. Ma per penetrare il “Mistero della Concezione Immacolata di Maria” ripartiamo dalla seconda lettura tratta dalla lettera agli Efesini perché in essa ci viene descritto ciò che accade a Maria. “Scelta prima della creazione del mondo, per essere santa e immacolata al suo cospetto nella Carità”. Il testo di S. Paolo parla come tale della comune esistenza cristiana, del nostro mistero, ma si vivifica totalmente e in modo esemplare solo nella prima eletta, che è la figlia di Sion, la Chiesa in persona, il modello perfetto dell’esistenza cristiana. Maria non si separa da noi, la sua vocazione ci dona la capacità di comprendere il senso della nostra vita. In essa e da essa possiamo vedere e comprendere che cosa sia la grazia, che cosa sia la libertà e una vita di comunione con Cristo. Il nucleo del mistero dell’Immacolata viene spiegato con tre concetti: santa e immacolata, al suo cospetto, nella carità. Che cosa significa che Maria è vissuta nella carità? Vuol significare che è nella grazia ed indica che Essa è essenzialmente in relazione, è l’aprirsi dell’anima al suo vero destino, all’amore di Dio. Essere nella grazia vuol dire: lasciarsi pervader dall’amore divino e amare con tutto noi stessi. La seconda indicazione della lettura ci dice: “al suo cospetto”. Maria vive al cospetto di Dio, alla sua presenza. Lo sguardo del suo cuore è sempre fisso in Dio e nella luce divina vede bene anche le sue creature. Maria, guardando Dio, impara l’amore, diventa amore. Guardando Dio entra nella sua verità, perché siamo sempre noi tutti sotto gli occhi di Dio. Maria diventa “lieta” e “libera” dalla paura. Il nucleo di ogni paura è la solitudine, la paura di essere non amata. San Giovanni ci dice: “Nell’amore non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore”. Maria è Santa e Immacolata. Essere santo applicato alla creatura, vuol dire che essa vive continuamente il suo essere: “partecipe della natura divina”. Essere Immacolata significa vivere nella Parola di Dio. Maria è piena di grazia perché ha vissuto la sua vita nel disegno originario di Dio, ha unito il suo sì con il sì di Dio, entrando in una unità profonda con Dio stesso. La parola fondamentale della nostra libertà è il sì, il no non crea ma distrugge. Solo la persona che si apre, si dimentica, non cerca la propria, ma si mette senza paura a disposizione di Dio. Con Dio trova se stesso. Maria con le parole: “Ecco sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” ci mostra la via che conduce a Dio. Mettiamoci anche noi nelle mani di Dio.