L’Altra Stanza

“Questo romanzo, scritto con le regole della favola, mi ha aiutato a scavare per sconfiggere i mostri che avevo nel profondo, nel raccontare di Geordie, mi sono trovata a riscoprire ricordi belli, di un’infanzia felice, a cercare quella me bambina con le piccole cose che mi rendevano felice, per poterle donare alla protagonista perché le facesse sue con realtà, questa è stata la parte più bella; Poi le difficoltà e io come Geordie, ti guardi attorni e scopri che non c’è più nessuno, nessuno di quelli che diceva di volerti bene.” Appunti dall’intervista alla scrittrice Sabrina Poggiolini
per info sul libro scrivere a caritasmonticino@gmail.com

Omelia_21 Novembre_Cristo RE

N.S. GESU’ CRISTO RE DELL’UNIVERSO

GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE CLAUSTRALI

La giornata di preghiera per le monache di clausura ci porta ad ascoltare meglio la voce orante di queste nostre sorelle nella fede, e comprendere che “la gioia di una monaca di clausura è Cristo Gesù”. Cosa possono esprimere con la loro vita al mondo a cui ancora appartengono: la gioia di Dio. Ringraziamo il Signore per le loro preghiere e per il dono della vita votata all’amore di Dio. L’anno liturgico si chiude con una festa che manifesta la Regalità di Cristo e la prima lettura dal libro del profeta Daniele ci presenta in visione la venuta di una persona simile a un figlio di Uomo che giunge fino al vegliardo e fu presentato a lui. Possiamo presumere che il figlio di uomo sia Gesù, in Lui vi è ogni potere, gloria e regno. Questo potere non nasce dalla gloria e dall’apparenza dall’uomo, ma dalla sua debolezza di un Dio che si fa uomo, caricandosi le altrui sofferenze e liberando l’umanità dai suoi peccati, rivelando l’unica regalità che è servizio reale e concreto della verità verso i poveri. Il Vangelo di S. Giovanni ci presenta Gesù davanti a Pilato. Pilato rivolge alcune domande a Gesù per comprendere meglio chi fosse, riprende le accuse del Sinedrio e chiede a Gesù: “Sei tu il re dei Giudei?” Gesù risponde a Pilato che il suo regno non è di questo mondo, il mio regno non è di quaggiù. Alla domanda di Pilato che chiede: “Dunque tu sei re?” Gesù risponde: “Tu lo dici: io sono re.” Un re che viene nel mondo mandato dal Padre per rendere la testimonianza a Dio verità e a portare la Parola di salvezza. Pilato non dimentica il dialogo avuto con Gesù e quando viene condannato a morte detterà le parole da scrivere sulla tavoletta apposta sopra la croce. S. Giovanni sul vangelo dice che vi avevano scritto: “Gesù Nazzareno il re dei Giudei.” S. Matteo dice: “Questi è Gesù il re dei Giudei.” Le scritte sono uno scherno ulteriore, sembrano dire: “Guardate che bel re hanno i Giudei! Un malfattore crocifisso.” Il brano della scrittura di S. Luca presenta il dialogo di Gesù con un condannato a morte, il ladrone chiede a Gesù di ricordarsi di lui quando sarà nel suo regno; è la confessione della regalità non messa in bocca alla gente, ma al ladrone e Gesù risponde: “Oggi sarai con me nel Paradiso.” Il regno di Gesù si chiama Paradiso per significare la comunione tra Dio e l’uomo. Il Paradiso è il luogo dell’incontro, dello scambio tra “l’umanità e tutta la creazione” redenta da Dio come dice la lettera ai Romani. È il Paradiso dell’uomo, ma anche il Paradiso di Dio. Il ladrone gli aveva confessato il suo peccato e lo riconosce come Dio, Gesù risponde con amore espansivo di Dio verso l’umanità, la bellezza del ladrone non è secondo la carne ma nel suo spirito rinnovato. Cosa gradisce Gesù da noi? I piccoli sacrifici offerti per amore, la partecipazione all’Eucarestia, corpo e sangue di Gesù Crocifisso.

Omelia_ Domenica 14 Novembre 2021_ XXXIII Tempo Ordinario

 

5° GIORNATA DEI POVERI   5° ANNIVERSARIO CENTRO DI ASCOLTO

“Madonna del Monticino”

Il tema scelto dal Papa riprende il Vangelo di S. Marco “I poveri li avrete sempre con voi”. Gesù pronunciò queste parole nel contesto di un pranzo a Betania, nella casa di un certo Simone detto “il lebbroso” alcuni giorni prima della Pasqua. Una donna era entrata nella casa con un vaso di alabastro pieno di profumo e l’aveva versato sul capo di Gesù. Quel gesto suscitò stupore e alcuni con Giuda dissero: “Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?”. Gesù disse: “Lasciatela stare, ha compiuto un’azione buona verso di me”. “I poveri li avrete sempre con voi”. Il volto di Gesù rivela il Padre, un Padre per i poveri e vicino ai poveri, lasciamoci evangelizzare dai poveri perché permettono di scoprire in modo sempre nuovo il volto del Padre. La preghiera della Colletta ci invita a chiedere a Dio il suo aiuto perché si possa essere lieti nel suo servizio, questo servizio dona felicità piena e duratura. Felicità espressa dai Volontari che oggi a Fognano nel convento delle suore Domenicane ricordano il 5° anniversario del Centro di Aiuto e Ascolto “Madonna del Monticino”. I Volontari che svolgono il servizio di carità verso i poveri, ricordano spesso le parole di Gesù, i poveri sempre ci interpellano, ma ci donano la possibilità di svelare il volto della Chiesa che si prende cura di loro. Sarà celebrata la S. Messa alle 15.00 poi ci sarà un momento di accoglienza. Le letture di oggi ci presentano i tempi ultimi, il ritorno di Gesù Cristo alla fine dei tempi. Sarà per noi la pienezza della vita nella riconciliazione della Creazione con Dio Creatore. “Il Signore verrà all’improvviso, il suo giorno sarà di giudizio per gli empi, il sole di giustizia splenderà su quanti lo temono”. Il Signore viene, è per noi una certezza, questo suo venire fa scattare “il suo giorno” che è ristoro per coloro che lo amano perché sorgerà Gesù sole di giustizia per coloro che temono il suo nome. Il “giorno del Signore è legatissimo con la presenza personale del Signore, è il giorno in cui “c’è il Signore” ed è unito alla manifestazione di Dio. Noi cosa possiamo fare? Bisogna essere vigilanti, perché anche noi possiamo essere pronti ad incontrare il Figlio dell’uomo che viene. Certo quello che il Vangelo di S. Marco descrive non vuole indicare la fine di ogni realtà che vive, Dio ama la sua creazione. Dio è nostro Signore e ci salverà portandoci accanto a sé. Papa Benedetto ci rammenta che le difficoltà di ogni giorno che il cristiano deve affrontare sono una garanzia di salvezza. Vieni Signore Gesù.

GARUM – CARITAS

GARUM – CARITAS

Quando abiti dimenticati riprendono vita e questa nuova vita diventa solidarietà per chi ha bisogno.

Venerdì 19, sfilata degli abiti realizzati dal gruppo Garum, i proventi della vendita e dell’offerta libera della serata sono andati ai progetti della Caritas zonale per i bambini.

CONDIVIDERE I DONI DELLA VITA

Le Suore dell’ Istituto Lega ci invitano alla giornata missionaria annuale
DOMENICA 21 NOVEMBRE ORE 15-16.30 in Collegiata
Condividere i doni della vita con uno sguardo attento verso chi è più in difficoltà, vicino e lontano

Vi Aspettiamo !!!

Omelia_ 7 novembre 2021 – XXXII Domenica Tempo Ordinario

71° GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO

Questa giornata del Ringraziamento è vissuta in pienezza da coloro che sono impegnati nei lavori agricoli e dagli allevatori. Perché si ringrazia il Signore? Perché nella sua bontà ha donato la ricchezza dei suoi doni e per i frutti della terra, che quest’anno generosamente ha elargito, per la nostra gioia e per il sostentamento dei lavoratori impegnati i agricoltura. Quante volte abbiamo sentito l’espressione: il nostro lavoro è il frutto della fatica, è sotto il cielo, tutto dipende dalla meteorologia, dal gelo, dalla siccità, è in tali occasioni che la nostra preghiera è rivolta al Signore. “Dio conosce l’uomo e ci ama, non ci abbandona a noi stessi e al disagio degli elementi”. Il Signore benedice il lavoro dell’uomo, crea grazie al suo lavoro comunità, crea un modo nuovo di essere tra le persone, il lavoro dell’uomo è umanizzante. Preghiamo il Signore perché nella sua bontà benedica le persone impegnate nei lavori agricoli e doni loro la concordia del cuore. La prima lettera tratta dal libro dei Re, ci presenta Elia che pone la sua dimora accanto al “torrente Cherit, i corvi portavano ad Elia pane al mattino e carne alla sera; egli beveva dal torrente dal torrente”. Ma a causa della grande siccità il torrente si seccò, “il Signore parlò e disse: alzati e va a Zarepta di Sidone e ivi stabilisciti.” Abbiamo nel brano di questa domenica che Elia alle porte della città incontra una donna vedova che raccoglieva legna, la chiamò e disse: “Prendimi un po’ d’acqua perché possa bere e un pezzo di pane.” La donna rispose che non aveva nulla di cotto, ma un solo pugno di farina e un poco di olio nell’orcio, andrò a cuocere quello che rimane e poi io e mio figlio moriremo. Elia disse non temere, fa’ come ti ho detto perché dice il Signore la farina nella giara non verrà meno e l’orcio dell’olio non si svuoterà. La prima caratteristica di questo brano è che il Signore guida la vita di Elia, egli rimarrà sempre nell’obbedienza a Dio sapendo che Dio non lo abbandonerà. La seconda caratteristica  è  che la vedova compie la sua elemosina nella promessa fatta da Elia , l’essenziale non è visibile agli occhi degli uomini, ma si trova nel segreto del cuore, presuppone una rinuncia esteriore e interiore inforza della quale i beni sono suddivisi e distribuiti. Dio è sempre presente. La donna andò facendo come Elia aveva detto, vide che la farina non venne meno, né l’olio diminuì come aveva detto il Signore. La giustizia nuova di Dio riempie sempre il cuore nuovo. Il Vangelo di S. Marco ci presenta Gesù nel tempio di Gerusalemme e diceva alla folla che era attorno a lui di “Guardarsi dagli scribi che passeggiano in lunghe vesti e ricevono saluti” persone che amano mettersi in vista, insuperbite perfino quando pregano. Essi riceveranno una condanna più grave nel giorno del giudizio. Sedutosi davanti al tesoro Gesù vede una vedova povera nell’atto di gettare nel tesoro del tempio due monetine. Gesù dice ai discepoli: “Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro tutto quello che aveva:” a volte rischiamo di donare a Dio il nostro superfluo, la vedova ci insegna ad avere fiducia in Dio, chi fa l’elemosina offre un sacrificio di Lode. L’elemosina fatta dalla vedova è un vero atto di servizio a Dio e al prossimo. Gesù oggi ci invita ad offrire noi stessi agli altri, può essere un aiuto, una parola di conforto, un sorriso, gesti grandi o piccoli, solidali, fraterni che il Signore apprezzerà e ricompenserà.