La Madonna delle Grazie

Immagine originale della Madonna delle Grazie Protettrice di Brisighella e suo Territorio.
Il quadro è una tempera dipinta su tavola di quercia delle dimensioni di cm 183×133. Risale circa la metà del sec. XV.
Il dipinto è comunemente attribuito a certi pittori Mingarelli di scuola toscana.

Chi è nato e cresciuto a Brisighella per vari decenni, ha provato sino dall’infanzia e più col passare degli anni il salutare influsso di una genuina pietà mariana che si respirava in famiglia, si rassodava nelle chiese locali e si diffondeva dalle sacre edicole, situate nel centro storico del paese.
Dalla prodigiosa e vetusta immagine della Madonna delle Grazie, venerata nella Chiesa Collegiata, al pittoresco Santuario del Monticino, dalla B.V. Addolorata nella Osservanza, alla Immacolata di San Francesco, fino alla modesta e pur cara immagine della Madonna del Divino Aiuto nel Suffragio, tanto amata e invocata dai nostri padri, è una storia semplice e luminosa di devozione e di grazie, di supplichi e favori, di confidenza e affetto dei figli verso la comune Madre, protrattasi fino a noi, senza estinguersi, pure in mezzo al travaglio spirituale e morale della nostra epoca.

Notizie Storiche

La devozione alla Madonna delle Grazie, venerata nella Chiesa Collegiata di Brisighella, trae origini dalla nota apparizione di Maria Vergine alla nobile Giovanna Sagramòri di Faenza, avvenuta nella Chiesa di San Domenico circa l’anno 1412, in un periodo di terribile pestilenza.
In conformità alla visione avuta dalla beata Giovanna faentina, certi pittori Mingarelli nel 1450 circa, dipinsero su tre tavole di quercia l’immagine della Beata Vergine Maria. Una di queste tavole fu recata in Francia, una in Portogallo e la terza fu acquistata da una ricca famiglia brisighellese che la tenne in venerazione nella propria casa. In seguito, la stupenda immagine di Nostra Signora delle Grazie, che è quella che tutt’ora veneriamo, venne per testamento lasciata all’arciprete di Brisighella, con l’obbligo che la esponesse alla pubblica venerazione nella Chiesa Parrocchiale.
La diffusione del culto alla Madonna delle Grazie di Faenza in Brisighella e in tutta la valle del Lamone è legata a un fatto eccezionale avvenuto in Faenza durante la peste del 1420. La Madonna sarebbe apparsa a una vedova e le avrebbe promesso, in seguito alle sue preghiere, di liberare la città dal contagio, cosa che avvenne. Sul muro della chiesa di sant’Andrea fu appeso un dipinto con l’apparizione della Vergine alla vedova, dipinto che fu poi posto sull’altare e, nel 1631, venne incoronato. Nel 1781 la città elesse la Vergine delle Grazie come patrona.

Principali ricorsi alla protezione della Beata Vergine e testimonianze di grazie segnalate:

1622: la comunità di Brisighella ottiene la cessazione della pestilenza petecchiale. A ricordo di tale grazie si proclamò un pubblico voto di ringraziamento, fissato in perpetuo alla prima domenica di luglio.

1716: si ottiene la liberazione dal contagio della pestilenza che si era propagata tra il bestiame nelle campagne.

1725: cessazione del terremoto avvenuto nel giorno del 28 ottobre; in ricordo, si canta annualmente solenne Messa e Te Deum di ringraziamento.

1781: per lo scampato pericolo del violento terremoto che il 4 aprile colpì Brisighella e il suo territorio, si celebrò ogni anno la festa del Voto per lo spazio di cinquant’anni.

1855: col ritorno della mite stagione comparvero tra noi i segni funesti del Cholera o morbo asiatico. In una popolazione di 15.000 abitanti, non si ebbero a lamentare pochissime vittime.

1893: siccità generale per tutta la Romagna, durata da Gennaio a Maggio. Supplicata con fede questa nostra celeste Benefattrice, si ebbe finalmente ristoro di piogge benefiche.

1932: celebrazioni cinquantenarie nei giorni 1-8 Maggio a gloria della Vergine delle Grazie. Solenne incoronazione della sua miracolosa Immagine, con diadema d’oro gemmato, in nome del Papa Pio XI, del ministero di Sua Eminenza il Cardinale Michele Lega, nostro concittadino ed inaugurazione del novo decoroso altare, eretto nella Chiesa Collegiata di San Michele.

1944: seconda domenica di Maggio, il dì 14. Festa tradizionale delle Grazie. Solenne promessa popolare di un nuovo doppio di campane qualora Brisighella fosse risparmiata dai bombardamenti.

1947: sulla cella campanaria, il 12 Ottobre, tornò il doppio sonoro quasi a cantare in perpetuo l’inno della riconoscenza a Colei che per Brisighella è stata veramente la Madre delle Grazie.

1981: celebrazioni straordinarie, nei giorni 1-10 Maggio, per il II° Centenario della Liberazione dal terremoto, presiedute da Sua Em.za il Card. Wladislao Rubin, con l’intervento di Sua Ecc.za Mons. Achille Silvestrini e di Mons. Marino Bergonzini.

1986: 10 Maggio. Il Santo Padre Giovanni Paolo II visitò la comunità di Brisighella ed entrato nella Chiesa Collegiata sostò in fervida preghiera davanti alla prodigiosa Immagine della Madonna delle Grazie.

1996: Mons. Giuseppe Piancastelli curò la celebrazione delle Nozze d’Oro di S.E. il Card. Achille Silvestrini conclusasi davanti alla venerata immagine della Madonna delle Grazie esposta sull’altare maggiore della Collegiata.

La Madonna delle Grazie a Brisighella

La devozione alla M.d.G. da Faenza città si sparse in tutta la diocesi, con preferenza per la parte montana. I dati tradizionali per Brisighella riferiscono che la devozione ebbe origine nel sec. XV e provenne da Faenza; certe tradizioni orali difficilmente possono essere accertate, ma nel nostro caso esiste qualche buon indizio di accertamento: la M.d.G. per i suoi caratteri stilistici non è certo posteriore ai primi del ‘500; quel S.Domenico ai piedi della Madonna documenta la quasi sicura provenienza faentina, perché allora, come già vedemmo, la Madonna delle Grazie a Faenza era venerata nella chiesa di S.Domenico. Anche le principali manifestazioni di culto si ebbero a Brisighella, come a Faenza, in occasione di pestilenze o terremoti: nel 1622 Brisighella prega la sua Madonna per essere liberata dalla pestilenza petecchiale, nel 1623 ringrazia per il beneficio ottenuto; nel 1624, al 6 di ottobre, ha luogo la solenne incoronazione.
Per lo scampato pericolo del terremoto del 1781 anche Brisighella ebbe la sua festa del voto al 4 di aprile. Solennissime feste in onore della celeste Patrona furono celebrate nel 1881 e nel 1932, con l’incoronazione ” Nomine Pontificis ” della venerata Immagine per ministero di S.Em. il Card. Michele Lega, mentre il bell’altare della Collegiata rimane quale testimonianza di gratitudine di tutto un popolo verso la celeste Patrona.

Statuto

dalla venerabile Pia Unione della Madonna delle Grazie, eretta nella Collegiata di Brisighella ad approvata dal Papa Benedetto XIV con suo Breve speciale, il giorno 30 aprile 1748.

Qualunque persona – uomo o donna – voglia essere aggregata alla sopraddetta Ven. P. Unione deve subito, all’atto stesso della sua aggregazione, ed indi successivamente ogni anno, contribuire volontariamente nella seconda domenica di maggio con una quota allo scopo di potere annualmente solennizzare colla maggiore pompa la Festa della Beata Vergine delle Grazie, la quale Festa sarà preceduta da devota novena. Nel giorno della Festa quante messe si celebreranno saranno applicate per i Confratelli e le Consorelle viventi. Nel giorno dopo la Festa, od in altro prossimo non impedito, si celebrerà altresì un Ufficio in suffragio dei Confratelli e Consorelle defunti.
Si esorta pertanto ogni persona dell’uno e dell’altro sesso ad ascriversi ad Opera tanto pia, che consente oltre che di partecipare in vita e dopo morte al bene sopra descritto, di arricchirsi ancora del tesoro delle Indulgenze concesse alla medesima Compagnia dalla Santità di Nostro Signore Benedetto XIV, di felice memoria, ed appresso riportate per notizia e vantaggio spirituale di tutti.

I. – Si concede a tutti i Fedeli, dell’uno e dell’altro sesso, che in avvenire saranno aggregati alla Compagnia, Indulgenza Plenaria il primo giorno del loro ingresso, se pentiti e confessati riceveranno la Santissima Eucarestia.

II. – Si concede parimenti a tutti i Confratelli e Consorelle, altra Indulgenza Plenaria in articulo mortis, se confessati e comunicati, e quando pur ciò non possano, almeno contriti, invocheranno divotamente colla bocca, e, ciò non potendo, almeno col cuore il Nome Santissimo di Gesù.

III. – Si concede pure Indulgenza Plenaria a tutti i Confratelli e a tutte le Consorelle, i quali ogni anno nel giorno della Festa della Beata Vergine delle Grazie (che sarà la seconda domenica di maggio) confessati e comunicati visiteranno: l’Altare e Cappella di essa B.Vergine nella sopraddetta Insigne Collegiata, e quivi pregheranno secondo la mente del sommo Pontefice, dai primi Vespri alla vigilia sino al tramontare del sole del giorno della Festa.

IV. – Si concede un’indulgenza di sette anni ed altrettante quarantene a tutti i Confratelli e Consorelle suddetti, i quali ogni anno nelle feste della Visitazione, della Natività, della Concezione e della Annunziazione della B.Vergine Maria, confessati e comunicati, visiteranno l’Altare e Cappella suddetta e pregheranno come sopra.

– Si concede Indulgenza di sessanta giorni ad ogni Confratello e Consorella suddetti ogni qual volta assisteranno alla Messe od altri Divini uffizi da celebrarsi all’Altare predetto della B.Vergine delle Grazie, o interverranno alla Congregazioni pubbliche o private della Compagnia, in qualunque luogo le dette Congregazioni si facciano; o albergheranno poveri o procureranno pace tra nemici; oppure accompagneranno il Santissimo Sacramento dell’Eucarestia tanto nelle Processioni, quanto agl’Infermi, o in altro qualunque modo si porti, e se saranno impediti, udito il segno della campana, diranno una sol volta un Pater noster ed un Ave Maria, ovvero anche reciteranno cinque Pater noster e cinque Ave Maria per le anime de’Confratelli e Consorelle defunti; o ridurranno alla strada della salute qualche peccatore; o istruiranno gli ignoranti ne’ precetti di Dio e nelle cose appartenenti alla salute; o faranno qualche altra opera, di pietà e carità espressa nel Breve di Sua Santità.

Con approvazione Ecclesiale

Tratto da ” La Madonna delle Grazie ” di Alessandro Pompignoli e Giovanni Magnani. Imola, Nuova Grafica, 1997