LA SOCIALITA’ PERDUTA

Brisighella: il presidente Valmori e le difficoltà del circolo Anspi

Giocare una partita a carte, guardare uno spettacolo di teatro dialettale, scherzare con gli amici di fronte a un caffè: piccoli gesti quotidiani dati per scontati che creavano, giorno dopo giorno, l’anima di un circolo e di una comunità. Dal 25 ottobre le porte del circolo Anspi G. Borsi sono chiuse e non si sa quando riapriranno, una situazione di incertezza rischia di isolare sempre di più le persone e i 300 soci.  “Sicuramente la cosa che più mi è mancata di questi mesi è non poter incontrare i miei amici e soci che frequentavano il circolo” dichiara il presidente Widmer Valmori “il Borsi è il luogo di aggregazione e questa situazione colpisce profondamente la socialità. Dal primo lockdown siamo riusciti a tenere aperti solo nei mesi estivi e a essere sinceri bon c’è molta fiducia per il futuro. Si parla di una possibile riapertura il 15 marzo ma è tutto da vedere, e anche nel caso riaprissimo non so quanta gente deciderà di tornare a vivere la quotidianità di prima. La situazione è complicata anche perchè ogni mese arrivano comunque le utenze da pagare, e al tempo stesso non arrivano gli incassi da altre attività e il tesseramento è fermo.” Nei mesi invernali il circolo era solito ospitare uno dei suoi pezzi forti:gli spettacoli di teatro dialettale che portavano a Brisighella compagnie da tuta la Romagna, ma quest’anno il sipario resterà chiuso. “In estate siamo riusciti a realizzare una rassegna di sei serate all’aperto che ha avuto un buon riscontro di pubblico” spiega Valmori “ma siamo riusciti a organizzare poco altro”. A vivere con più difficoltà questo periodo, sicuramente i soci più anziani. “Sono molto amareggiati per loro il circolo era un punto di ritrovo per poter socializzare. Giustamente molti di loro hanno paura della situazione pandemica, altri invece mi chiamano per sapere quando riaprirà il circolo perchè era l’unico luogo in cui potersi relazione con altri.” Nei prossimi giorni il direttivo del circolo si riunirà  in modalità online per definire un possibile programma estivo. “Nonostante le difficoltà, cercheremo di raggiungere alcuni obbiettivi che ci eravamo prefissati. Nel caso fosse possibile, nei mesi estivi, vorremo avviare delle collaborazioni con altre realtà di Brisighella per ospitare eventi e sagre, cercando così di avere un supporto economico. Un evento a cui teniamo molto , e che speriamo di fare, è la Passeggita dei tre colli del 1° maggio che vorremo dedicare all’ideatore, don Vittorio Santandrea, recentemente scomparso”.

di Samuele Marchi tratto da “Il Piccolo” n. 3 giovedì 21 gennaio 2021

Omelia del Vescovo Mario Toso per il centenario del Circolo

Di seguito il testo completo dell’omelia del Vescovo Mario Toso durante la celebrazione della messa in occasione del centenario del Circolo ANSPI Giousè Borsi:

Brisighella, 4 agosto 2019.

Rev.mo Mons. Elvio Chiari, Cari fratelli e sorelle, Responsabili, Soci e simpatizzanti del Circolo Giosuè Borsi di Brisighella del quale ricorre il centenario, viviamo un momento importante per questa comunità, per la memoria e per il futuro. Nel 2007 don Giuseppe Piancastelli, in prossimità dei novant’anni del Circolo ebbe a scrivere: «Davanti a noi si aprono nuovi orizzonti. […] l’invenzione di nuovi progetti educativi nelle nostre parrocchie è affidata al protagonismo dei laici (non solo a sacerdoti e suore), in particolare alle famiglie». Sono parole ancora attuali, che non dobbiamo dimenticare. Come nel nuovo contesto socio-culturale occorre ripensare e riprogettare la vita civile e politica di questa città, così, in occasione del centenario, va ripensato e riprogettato il Circolo cattolico intitolato a Giosuè Borsi, sorto nel 1919, perché, come è scritto negli atti fondativi, vi era «un’assoluta mancanza di organizzazioni maschili».

A ben riflettere, la propria città vive l’urgenza di una rivitalizzazione di partecipazione non solo sul piano della vita sociale ma anche sul piano economico, commerciale, civile, culturale, sul piano ecologico. La generazione di mezzo ha una missione storica decisiva: non solo svolgere una funzione di legame tra le generazioni dei giovani con le altre generazioni, ma anche essere soggetto educativo, creativo, che guarda al futuro prefigurando visioni, progetti formativi, poggiando sulle solide basi di una tradizione socio-culturale e religiosa, rigogliosa e meritoria. Il Circolo Borsi, infatti, ha costantemente investito sulla formazione integrale (non solo sportiva e ricreativa) dei ragazzi e dei giovani, coinvolgendo le famiglie, organizzando incontri, esercizi spirituali, percorsi di sensibilizzazione culturale. Le attività ricreative non erano dissociate dalla catechesi, dalla formazione umana e sociale, democratica. Ma come risulta dalle cronache dell’anno 1974, dopo anni fiorenti, il Circolo ha vissuto momenti di decadenza, nei quali si è ridotto prevalentemente a luogo ricreativo, frequentato sì da numerosi giovani e, tuttavia, piuttosto indifferenti, se non contrari, al discorso religioso-morale (cf numero speciale del Bollettino parrocchiale del 2008, p. 17). Qualcosa di analogo avvenne nel 1990, perché il Circolo versava, si legge nel medesimo numero speciale a p. 33, «in una generale crisi di valori e di impegno». Purtroppo quanto è avvenuto in passato trova riscontri nell’oggi, anche in altri circoli presenti nella nostra Diocesi. Siamo qui proprio per scongiurare momenti di disorientamento e di disimpegno, per trovare, cioè, la forza e il coraggio del rilancio e del rinnovamento delle nostre associazioni. Celebrare l’Eucaristia in occasione del centenario del Circolo Borsi assume proprio il significato di propiziare un nuovo rinascimento, di avviare una ripresa con slancio e speranza. L’Eucaristia non è solo un frammento isolato e chiuso in se stesso della nostra commemorazione centenaria. Essa è l’epicentro di cambiamenti radicali che si trasmettono alle parrocchie e alle associazioni. Partecipare alla santa Messa ha, infatti, il significato di renderci più capaci di innovare la nostra vita e le nostre aggregazioni. Chi di voi è del Circolo e partecipa a questa Eucaristia è senz’altro convinto che essa è luogo privilegiato per ringraziare e per attingere le energie necessarie per rifondare ciò che ci sta a cuore. In essa si riconosce che quanto di bene è stato compiuto è principalmente merito del Signore Gesù e del dono del suo Spirito d’amore. Partecipare al memoriale della morte e risurrezione di Cristo significa immettersi in un ricco e potente flusso di vita nuova, che venendo donata a tutti i credenti li redime e li trasfigura, rendendoli protagonisti di rinnovamento della comunità ecclesiale e della vita civile. Incontrandoci con Cristo, accogliendolo, siamo inviati ad annunciarlo per far nuove tutte le cose, per generare una nuova cultura, un nuovo umanesimo. La Parola di Dio appena ascoltata ci guida e ci dice che l’obiettivo ultimo del nostro impegno missionario ed educativo è che «Cristo sia tutto in tutti» (Col 3, 9-11). È questo quanto dobbiamo ricercare nella nostra vita, nei Circoli cattolici. Dobbiamo rivolgere i nostri pensieri alle cose più importanti, le cose di lassù, e dedicarci alla nascita di un uomo nuovo, ad immagine di Cristo.

Per questa comunità e per il Circolo ANSPI Giosuè Borsi ogni celebrazione eucaristica deve diventare occasione di conversione, di rinascita, di rilancio dell’azione formatrice. Chi è socio dell’ANSPI sa che in tale associazione non si vive semplicemente per passare il proprio tempo, per godere di una pausa di riposo ristoratore. Essere dell’ANSPI vuol dire intendere la propria vita come una missione non solitaria, bensì associata, che conduce ad aggregarsi e ad unire le energie per essere nel tessuto ecclesiale e sociale lievito che fermenta, sale che dà sapore alla vita, per essere costruttori attivi di una società riconciliata ed integrata. La celebrazione del centenario sia, allora, un confermarsi nel proposito di rendere la propria vita più ricca di senso di appartenenza a Cristo, alla sua Chiesa. Non bisogna aver paura di essere e di dirsi di Cristo. Negli anni trenta e quaranta del secolo scorso era normale per i soci del Circolo Borsi esprimersi così: «Giovane, non tremare se tu sei cattolico!». Oggi, purtroppo, la qualifica di «cattolico» non è amata. Appare a non pochi credenti un inciampo al dialogo pubblico, quasi un marchio di minorità.

Occorre prendere coscienza della propria dignità e specificità. Tutti siamo chiamati a sbaragliare un cristianesimo «fai da te», e quel paganesimo idolatra che, purtroppo, si è infiltrato anche nella comunità cristiana e nelle nostre associazioni. Occorre tornare ad educare gli educatori, affinché aiutino le nuove generazioni a rendere ragione della propria fede e della connessa speranza. Dobbiamo superare quelle presentazioni del cristianesimo che fanno sconti sulle esigenze del Vangelo e sulla sequela di Cristo. Chi opera nell’ANSPI è chiamato ad educare ad una vita impegnata, di alto profilo, di rispetto dell’altro, anche nei vari ambienti dello svago e del sano agonismo. Gesù Cristo non è un sovrappiù, un intruso nell’educazione, bensì chi con il dono di sé rende la vita più piena, colma di gioia indicibile.

+ Mario Toso

Rinnovo Cariche Sociali

Il giorno 27 aprile è scaduto il mandato quadriennale del Consiglio del Circolo ANSPI G.Borsi di Brisighella (2015-2019).

Il Consiglio, riunitosi in data 17 aprile ha deliberato la data dell’assemblea sociale in cui verranno svolte le elezioni per eleggere il nuovo consiglio per il quadrienno 2019-2023 e verrà inoltre approvato il bilancio dell’anno 2018.

L’assemblea si terrà presso il Circolo G.Borsi il giorno 15 maggio alle ore 21:00.

Ogni socio (maggiorenne e socio del Circolo da più di un anno) si può candidare o singolarmente oppure presentando una lista con annesso programma.

I soci sono invitati a partecipare.

 

Ricordo di Mons. Renato Bruni

La Comunità Parrocchiale di Brisighella e il Circolo ANSPI “G.Borsi” ricordano l’opera educativa di Mons. Renato Bruni, Cappellano Emerito di Brisighella e Canonico Vaticano.

Domenica 16 luglio 2017:

  • S. Messa ore 10:30 in Collegiata
  • Nei locali del Circolo dopo la Messa benedizione di una ceramica in ricordo di Don Renato
  • Commemorazione e momento conviviale