Omelia _ 24 dicembre _ Natale del Signore

MESSA DELLA NOTTE

Ringraziamo Dio Padre che nella sua bontà ci ha riuniti questa notte a celebrare la nascita del Figlio Suo Gesù nato da Maria Vergine (con accanto Giuseppe). La colletta ci porta a ringraziare Dio perché nella fede contempliamo Gesù vera luce del mondo e ci proietta a partecipare alla sua gloria nel cielo. La prima lettura che abbiamo ascoltato è tratta dal libro del Profeta Isaia e ci dice: “ Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce, su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse”. Così il profeta presenta il mistero dell’apparizione della di Dio tra gli uomini e così noi tutti presentiamo il mistero del Natale nel giorno della sua celebrazione: luce tra le tenebre, luce che rifulge in terra tenebrosa. La liturgia del Natale proclama che la luce è quella di Dio che rifulge nelle tenebre del peccato e ogni uomo può ritrovare se stesso, conoscere il suo futuro e conoscere Dio. La ragione di questo farsi luminosi è il venire di Dio in mezzo a noi. “Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio”. Il bambino che nascerà non è solo per qualcuno, per suo padre, per sua madre, ma è per ciascuno di noi, per tutti noi. Il mistero che il profeta annuncia è il Mistero dell’Amore di Dio per gli uomini, che opera la salvezza per tutti attraverso questa via così piccola, così umiliata, che nessuno si accorge della sua venuta, si tratta però della grazia di Dio che salva ognuno di noi. Dio scende tra gli uomini perché l’umanità salga a Dio. Il Vangelo di S. Luca inizia la narrazione della nascita di Gesù con le parole “fu emanato un editto di Cesare Augusto per il censimento di tutto l’impero e tutti andavano a farsi iscrivere ciascuno nella propria città”. Questo decreto fa muovere Giuseppe e Maria dalla Galilea alla Giudea per andare a Betlemme città di Davide a farsi registrare. Giuseppe si sposta da Nazaret per ordine dell’imperatore, ma se guardiamo bene sono le Scritture che portano la famiglia di Giuseppe a Betlemme: lì dove doveva nascere il Messia. Questo bambino doveva solo ubbidire, ma con la sua obbedienza salva gli uomini realizzando le scritture. In questa coincidenza del viaggio per Maria si compiono i giorni del parto e “diede alla luce il figlio suo primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia”. La nascita di Gesù è celata dalla notte, nessuno si sarebbe accorto dell’evento accaduto se non fossero gli Angeli ad esaltare Dio e comunicare ai pastori la sua nascita. “Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato su una mangiatoia”. I pastori possono vedere il viso di Dio e adorarlo. Anche noi che abbiamo vissuto questa sera gli eventi della nascita di Gesù dobbiamo entrare nel momento dell’adorazione e comprendere che tutto è reso presente nell’eucarestia che celebriamo. Ci dia il Signore in questo Natale di crescere nella fede, nella speranza e nella carità verso i fratelli. Per fede riconosciamo sempre di più in Lui, Gesù uomo figlio di Maria, unico Figlio di Dio. Per speranza lo attendiamo nel suo glorioso ritorno così come lo abbiamo atteso nel suo natale. Per la crescita nella carità impariamo a dirgli il nostro grazie e offrirgli per amore la nostra vita. Consegnandoci a Gesù con amore, noi realizzeremo il Natale di Gesù Salvatore.